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La mia passione...

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l immagine mosta un fiore di epicactus

La mia passione...

Sono Paolo,sono nato il 21 giugno 1989 a Genova.La mia passione per le cactacee è nata quando ero ancora molto piccolo.Tutto iniziò così:avevo cinque anni,ed ero in montagna dalla nonna,e durante una festa paesana vinsi tre piccole "piantine grasse"alla lotteria.Non era una gran vincita,però io rimasi affascinato da quelle piccole piante.Non so come,ma in me si accese una lampadina,e da quel giorno la mia passione fù coltivare piante grasse.In quel periodo vivevo ancora a Pieve Ligure(un piccolo paese in provincia di Genova)e,non avendo una casa molto grande,sistemavo i miei piccoli esemplari sul davanzale della mia cameretta.Poi il mio papà Silvio decise di farmi un regalo, e mi costruì una mini serra(60cm per 20cm) in cui io riponevo accuratamente le mie piantine. Il tempo passava,e le piantine crescevano,così mi dovetti allargare fino ad occupare tutto il giardino.Nel 1999 ci trasferimmo a Testana(frazione di Avegno)e qui mio padre decise di farmi un altro regalo;costruirmi una serra vera!!!Io non ci volevo credere,ma dopo quasi un anno di sudore e fatica il mio papà finì il capolavoro. La mia serra è in policarbonato e legno e misura circa 40 metri quadrati. Ora ho quindici anni e non riesco più a contare tutte le mia piante;ma quì sotto ho raccolto le più belle e significative.
l immagine mostra la foto piu recente della mia serra

La mia serra

l immagine mostra la serra in costruzione
La serra è la passione di ogni collezionista di piante grasse,e io da buon appassionato ho capito che era giunto il momento di costruirne una.Sicuramente per costruire una serra solida e robusta bisogna partire da delle buone fondamenta. Abbiamo cominciato col fare una giettata di cemento rialzata dal giardino;in seguito l'abbiamo piastrellata con ciappe di luserna.E' molto importante avere una buona pavimentazione,perchè eventuali errori o disattenzioni nel sistemare le ciappe potrebbero favorire la crescita di erbaccie nella serra.Finito il basamento siamo partiti con la costruzione vera e propria. Siamo partiti fissando al pavimento dei bicchieri d'acciaio,dentro i quali abbiamo posizionato i pali di legno (10x10cm).Come mostra la foto sotto l' intelaiatura è abbastanza complessa da realizzarsi,ma con un pò di pazienza io e mio papà abbiamo concluso lo scheletro.L'operazione successiva è stata quella di dare l'impregnante ai pali.Questa operazione è molto importante perchè si evita il marcimento del legno.Conclusi i lavori con sega e pialla,si passa a quelli con cazzuola e cemento,perchè adesso si devono costruire le vasche e le aiuole.Esistono molte tecniche per costruirle,e noi abbiamo optato,oltre che alla praticità,anche all'estetica.La mia serra è divisa in tre parti: l immagine mostra uno scorcio  della mia serra

1)L'AIUOLA

che si trova sulla parte sinistra e può ospitare molte piante.Questa parte della serra è adatta sopratutto per piante colonnari o globose.L'aiuola è stata realizzata con la stessa tecnica dei muretti a secco,di modo da favorire il drenaggio dell'acqua;come bordo superiore abbiamo usato una fila di mattoni pieni.

l immagine mostra uno scorcio  della mia serra

2)IL BANCONE

si trova nel centro della serra,è alto in tutto 130cm,lungo più di 8m,largo 120cm, e ha quattro basamenti di mattoni intonacati sui quali poggia il pianale con le piante.E molto importante che i mattoni che costituiscono il pianale siano distaccati tra loro di almeno 1cm per il drenaggio.Nel bancone non serve la terra molto alta, perchè in generale le piante grasse vivono bene nella terra bassa. Il bancone non è adatto per agavi e piante colonnari. l immagine mostra uno scorcio  della mia serra

3)ROCCIA NATURALE

Questo è l'angolo più bello e caratteristico della serra.Il tutto è costituito da un dente di roccia che esce dal muro, il quale ha creato subito dei problemi perchè non si riusciva a demolirlo.Dopo vari disegni e progetti abbiamo deciso di aggirare l'ostacolo mantenendo intatta la roccia.Così ci è venuta la brillante idea di fare piccole tasche di pietre,riempirle di terra, e sistemarci piccole piante.Così fù; e dopo molto lavoro l'opera d'arte è stata conclusa.Il risultato è stato fantastico,proprio perchè ricorda un deserto roccioso.

La copertura

Fino a questo punto il lavoro procede bene,e anche i costi sono abbastanza contenuti,ma quando si comincia a parlare di copertura in policarbonato la storia cambia.E' un lavoro lungo e noioso perchè bisogna misurare pezzo per pezzo il policarbonato,onde evitare spifferi nella serra.Per assemblare il tetto siamo partiti da dei fogli lunghi dieci metri;e dopo adattamenti e modifiche siamo riusciti a completare la copertura.Una volta sistemato il tetto io consiglierei di avvitare delle tavole sul tetto che si vadano a fissare con i travi sotto il policarbonato,con questa operazione si evitano eventuali scoperchiamenti dovuti al forte vento.


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